V'invito a meditare i misteri del rosario
7 ottobre 1973
Figli
miei diletti, sia gioia e grazie a voi e alle vostre famiglie.
Io
sono sempre qui ad accogliervi, ma nelle solennità che mi riguardano
io vengo nei luoghi santificati con una schiera di anime. Oggi ho
portato con me molti santi che hanno amato in modo particolare la
devozione del rosario.
Anche
voi ne conoscete alcuni che hanno riempito ogni tempo libero della
giornata con la recita della corona. Ogni giorno era un cesto di rose
che mi veniva offerto da questi santi che pure ebbero impegni
ministeriali e regole conventuali molto forti, cosicché altri con
difficoltà avrebbero potuto e saputo esser fedeli a quell'offerta
meravigliosa.
Ora
che cosa vi direbbero questi santi? Amate la Mamma celeste, amatela
intensamente, cioè con tutto il cuore. Amatela, perché di questo
amore Ella se ne serve per portarvi a Dio. Servitela, questa Madre,
perché dei vostri servigi Ella se ne serve per portare il mondo al
suo Gesù e realizzare il suo regno. Onoratela, questa Madre,
divenendo tante copie di Lei.
Imitare
la persona che si ama intensamente è una conseguenza di questo
amore. Se volete che un giorno, incontrandovi in cielo, il mio Gesù
abbia a salutarvi mamme, fratelli, sorelle sue, eccovi il modello.
Io
fui una creatura della terra, ma uguagliai e superai in amore i
Serafini. Il mio compito è uguale al vostro. I Comandamenti che Dio
diede a Mosè sul monte Sinai e che sono ora il codice del cristiano,
come allora lo erano per il popolo ebreo, erano anche per me una
legge da osservare. Io dovetti perciò amare Dio con tutto il cuore,
con tutta l'anima, con tutte le forze. Questo comandamento lo
praticai e lo esplicai in ogni momento della mia vita.
Anche
voi vivete la mia vita di creature umane. Il rosario vi deve far
ingigantire nell'amore di Dio.
Dio
che si fa uomo, Dio che nasce in una stalla, Dio che viene offerto al
Padre, Dio fanciullo che diviene Maestro dei sapienti della terra,
apra il vostro cuore a quell'amore fatto di riconoscenza, di rispetto
e di fiducia. È un amore assoluto che vi chiede il Signore. Vuole
essere amato con la vostra intelligenza, con il vostro cuore, con la
vostra volontà. Ecco che cosa vuol dire onorarmi con la recita del
rosario: vuol dire imitarmi, dando a Dio quel tributo d'amore che
Egli aspetta da voi.
Figli,
vi voglio far proseguire nella virtù. I santi che vi ho portato
hanno fatto dei misteri dolorosi la loro via Crucis. Senza dolore non
c'è remissione. Essi hanno sofferto le pene dell'orto del Getsemani,
del Calvario e sono culminate nella crocifissione.
Dal
rosario la forza, e sulla loro strada essi v'invitano a camminare.
Ebbero alcuni santi pene intime, pene morali, pene spirituali, pene
causate dalle creature; eppure non si accontentarono di ciò, vollero
partecipare in modo concreto, provando sul loro corpo i dolori
sofferti dal mio Figlio, e anche ai miei dolori vollero dare conforto
facendoli propri.
Così
voi vivete una vita di tribolazioni e di dolore, ma anch'io vissi le
vostre pene di tutti i giorni. Imitatemi, fate come me nelle diverse
contingenze della vita.
Se
vi trovate senza casa, io lo fui. Se vi trovate nelle necessità più
grandi, fino a mancare di tutto, io mi trovai in questa situazione.
Io dovevo imitare il mio Figlio, che poté dire: "Le volpi hanno
le loro tane, gli uccelli il loro nido, ma il Figlio dell'uomo non ha
dove posare il capo". Ed io fui poverissima come non lo è
nessuno di voi.
Se
qualcuno mi dicesse di essere calunniato, mal compreso, criticato, io
vi dico che tutta la mia vita è stata così. Per questa stessa
strada passano e passeranno i santi.
Se
qualche mamma piange la morte di un figlio, io sono con lei; ma molti
figli piango, perduti per il peccato e per il vizio. Tutto il dolore
che ha ferito il mio cuore non è servito a far nascere in essi
l'amore di Dio e del prossimo.
Ma,
figli, vi voglio far intravedere la gloria, il paradiso, dove sarete
come assorbiti dall'amore. Se in cielo, dopo la tempesta, appare
l'arcobaleno, tutti gli occhi sono fissi a quei cerchi multicolori
che vi rallegrano come segno di pace. Ebbene, figli, in cielo, dove
sarete avvolti in un mare di luce, un punto solo sarebbe nulla per
attrarre la vostra attenzione. L'amore di Dio per gli uomini avrà il
suo compimento e l'amore dell'uomo per Dio avrà la sua
manifestazione. Sarà una gioia senza confine e senza fine.
Tutto
questo vi dicono i santi qui presenti e vi dico io, invitandovi a
meditare i misteri gloriosi. Sia dunque sempre amato e benedetto il
Signore in tutti i luoghi della terra come in cielo, e serva il mio
rosario a risvegliare l'amore di Dio e del prossimo, l'amore alla
croce e il desiderio del paradiso.
Con
un grido di gioia purissimo vi salutano i miei devoti, che godono
della vista di Dio e delle mie tenerezze.
Una
benedizione a tutti sia di incoraggiamento e di aiuto.
Grazie
a coloro che con impegno e con grande amore mi fanno conoscere ed
amare. Anche il diffondere la corona del rosario o portare nelle case
un'immagine benedetta è un segno d'amore.
Ancora
un saluto ed un augurio. Vi stringo ad uno ad uno al mio cuore e vi
raccomando: siate più buoni che sia possibile. La bontà è stata
una mia caratteristica particolare, poiché il mio Gesù aveva
modellato il suo cuore sul mio e il mio cuore doveva essere la copia
del suo.
Anche
voi siate le mie copie viventi. Mi farete contenta.
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