Sono la Miracolosa

 


27 novembre 1973.

Figli diletti e cari al mio cuore di Mamma, sia gioia ai vostri cuori e fiducia e speranza oggi e sempre.

Sono la Miracolosa, figli, e che cosa non potete ottenere da me che vi amo fino all'inverosimile? Ditemi, che non fareste voi mamme per i vostri figli? Dareste tutto, non è vero? E se i vostri figli vi dimostrassero di ricambiare il vostro affetto, non è vero che voi vorreste centuplicare il vostro bene?

Ebbene, sappiate che ciò che a voi è impossibile, a me è facile; e sappiate che io amo tutti, anche e specialmente chi è lontano da Dio, come voi date le vostre cure più assidue ai vostri figli colpiti da qualche infermità.

Da che cosa proviene questa mia potenza che supera ogni vostra supposizione? Deriva dall'essere stata scelta da Dio per il compimento di una grande missione e dall'essere stata preparata dalla sapienza eterna del Padre a tale scopo. Deriva dal fatto di essere stata arricchita della grazia santificante fin dal primo istante della mia concezione in vista dei meriti del mio Figlio divino. Deriva dall'essere stata coperta dalla virtù dello Spirito Santo per cui Colui che è tre volte santo mi fece dono della santità.

È tutta opera di Dio quanto è avvenuto in me. Ed è da questo inserimento della mia vita in quella della Santissima Trinità che deriva quella forza d'intercessione che io godo presso Dio.

Novella Eva, dovevo dare alla luce il novello Adamo, Redentore e Giustificatore del genere umano.

Come potevo lasciar perdere i miei figli, come li potrei lasciar perire? Io mi presento al Padre come Ester al suo re per chiedere venia per il mio popolo. Io mi presento al mio Gesù come l'antica Giuditta, disposta a tagliare il capo all'Oloferne di tutti i tempi, il serpente infernale che opera nel mondo distruzione e morte.

Chi si affida a me, trova la strada del cuore di Dio di cui possiedo la chiave e chi desidera la santità con me la può conquistare, perché con l'azione instancabile dello Spirito Santo, mio dolcissimo Sposo, ognuno che lo desidera raggiunge la perfezione.

E non sono miracoli queste opere divine che il Signore per mio mezzo compie dovunque?

Osservate, figli, uomini e donne privi di doni di scienza umana che, adoperati come strumenti, vanno sconvolgendo il mondo così da meravigliare i sapienti. Osservate anime che forse di Dio non conoscevano che il nome, toccate dalla grazia, divenire ferventi così da superare in zelo quello dei primi cristiani. Vedete mamme, religiosi, sacerdoti che, carichi di lavoro, trovano sempre nuove forze nel prodigarsi per tutti, pur attendendo con precisione e con alacrità ai loro doveri.

E se guardate la Chiesa con gli occhi di Dio, ecco, mentre potete constatare le sue piaghe, non potete non vedere in ogni epoca un fiorire di santi, che edificano la Chiesa con la santità delle loro opere oltreché con il martirio del loro cuore.

È un miracolo continuo che si va operando dovunque, poiché l'azione di Dio e la vostra Mamma celeste vanno compiendo dovunque opere meravigliose.

E gli altri miracoli, quelli più appariscenti perché di ordine materiale, certamente non difettano e sono di tutti i giorni.

Vi sono dei luoghi predisposti per questi miracoli, e sarà una volta Lourdes o Fatima o Pompei o Banneaux, ma anche questo luogo che io chiamo la mia casa e il mio santuario. Voi potreste dire che sono pochi, perché la maggior parte di essi vengono dimenticati. Ma non è stato così anche al tempo di Gesù? Non aveva commosso città e paesi con i miracoli più strepitosi? Eppure chi di Lui si ricordava nel momento in cui fu posposto a Barabba e fu gridato il "crucifige"? Ricordate del resto i dieci lebbrosi guariti. Uno solo ritornò per ringraziare, non è vero?

Ebbene, sappiate che il mondo si regge tutto sui miracoli. Io stessa, vostra Mamma per divina volontà, vado svolgendo presso tutti e per ciascuno quella minuziosa opera di assistenza che è un miracolo continuo.

Non vi accorgete di nulla, eppure, se voi voleste scorrere anche rapidamente ogni tappa della vostra vita, vedreste assieme al dolore che forse l'accompagna, l'opera meravigliosa di Dio, che non esclude da nessuna esistenza lo straordinario.

Ecco perché desidero di essere chiamata la Miracolosa e voglio che mi invochiate così. Deve questa parola risvegliare in voi la fede e la fiducia. Deve darvi la sicurezza che accanto a voi c'è una persona che di voi ha la responsabilità e che vi può e che vi vuole salvare dai pericoli.

Se mi dite che in alcuni casi vi siete sentiti come abbandonati a voi stessi, oh, non è certo perché io vi ho abbandonati, ma perché voi vi siete allontanati da me o col peccato o dubitando del mio aiuto o mancando di fede.

Sono la Miracolosa e il mio desiderio di donarvi le grazie più belle lo espressi a Caterina, mostrandomi a lei con le mani che emanavano raggi luminosi. Sapendo poi come i miei figli della terra hanno continuamente bisogno di segni sensibili, ho voluto che si coniasse una medaglia dove fosse rappresentata la mia immagine.

Lo so che attualmente, mentre si nega lo straordinario e si negano le apparizioni, si disprezzano anche i segni sensibili di cui ho fatto dono all'umanità. Ma io ancora una volta vi confermo, e le mie promesse non vengono meno, che coloro che propagano e che portano sopra di sé la mia medaglia, godono dei miei favori e avranno grazie materiali e spirituali.

Oh, figli, non manchi mai sulla vostra persona questo segno distintivo della fiducia che voi avete in me! Io sono e sarò sempre più Miracolosa così da salvarvi in vita e in morte e portarvi con me dopo la morte.

Ed ora vi benedico tutti ad uno ad uno. Non partite di qui senza avermi chiesto grazie per tutti. È giorno di grazie, ve lo prometto.

Benedico tutti i capigruppo e coloro che mi onorano propagando la medaglia miracolosa, il mio rosario e la corona. Passando a ciascuno la mano sul capo e sul cuore, dico: figlio, figlia mia, il tuo amore per me è ricambiato ed è benedetto in tutti coloro che tu desideri aiutare.

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