Riconoscete la vostra dignità e grandezza

 


17 giugno 1973.

Figli diletti, eccomi qui a questo convegno d'amore. Sono la Figlia dell'eterno Padre, la Madre del divin Figlio, la Sposa dello Spirito Santo, e mentre vi voglio far gioire di questa mia parentela con la Santissima Trinità, voglio mostrarvi pure la vostra grandezza che deriva dalla vostra adozione divina.

Sono Figlia dell'eterno Padre. Pur riconoscendo la mia infinita piccolezza al suo confronto, gioivo dell'amore che Egli mi dimostrava e che mi avrebbe dimostrato per tutti i secoli. Era una gioia purissima quella di sentirmi da Lui compresa, protetta, difesa e beneficata. Sapevo che il Padre pensava a me ab aeterno e che neppure per un istante allontanava il suo sguardo dalla sua creatura. Egli mi aveva arricchita di grazia in vista dei meriti del suo Figlio umanato e vegliava su di me in modo perfetto.

Sapevo che la sua provvidenza reggeva il mondo e che la vita mia era nelle sue mani. Egli mi amava di amore infinito ed io ricambiavo questo amore scegliendolo al di sopra di me stessa e di tutte le cose create. Mi fidavo di Lui e mi abbandonavo nelle sue braccia amorose, perché sapevo che la sua bontà e la sua misericordia, essendo infinite, superavano di gran lunga le miserie umane e che Egli, proprio perché infinitamente buono, sarebbe stato anche giusto.

Vorrei che questo sentimento di fiducia, che mi faceva sperare tutto dal Padre, dirigesse pure i vostri pensieri, così da farvi piangere e gioire di riconoscenza per aver il Padre scelto gli uomini predestinandoli ad essere suoi figli adottivi. Questa realtà faceva trasalire il cuore di molti santi e fa stupire gli angeli stessi.

Siamo figli di Dio, ecco la mia e la vostra grandezza. Non vi sono grandezze umane che possano uguagliarla. Se un re della terra dovesse scegliere tra i bambini più poveri, quello più malconcio per adottarlo come figlio, tutti si meraviglierebbero. Di questa adozione divina, che avviene mediante il Battesimo, nessuno pensa ad apprezzarne il valore. Se un figlio di re non dovesse vivere in modo degno del padre suo, sarebbe molto criticato. I figli di Dio vivono incuranti del Padre loro, senza studiarsi di eseguire i suoi comandi, senza osservare le sue leggi e per di più imprecando contro di Lui o negando la sua esistenza.

Vorrei ripetere a tutti i cristiani della terra: figli, riconoscete la vostra dignità e grandezza! Siete stati elevati ad un grado superiore alla vostra stessa natura; che avreste potuto desiderare e sperare di meglio? La vostra vita umana ha preso un'impronta divina. Voi siete figli di Dio.

Vi ho detto che la mia grandezza è anche quella di essere Madre del Figlio di Dio incarnato, Gesù. Sapevo che questa maternità non mi avrebbe tolto nulla di quel pregio della verginità tanto cara al mio cuore e sapevo tutto il dolore che questa maternità divina avrebbe portato con sé. Accettare di essere la Madre di Gesù voleva dire accettare di essere Corredentrice del genere umano. Ma che c'è al mondo di più bello che fare la volontà di Dio? Ecco la mia gioia confusa col dolore. Gioia infinita, dolore infinito.

Anche a voi il mio Gesù ha rivolto delle parole quanto mai grandiose e significative. Volete essere mamme di Gesù? Ecco il vostro impegno: fare la volontà di Dio. «Chi sono mia madre, i miei fratelli e le mie sorelle se non coloro che fanno la volontà del Padre mio?».

Voglio insistere su questa volontà, che è fonte di gioia. Essa si manifesta a voi nell'adempimento di quei doveri che fanno parte della vostra vita e che potete sintetizzare nella parola amore. Quanto è necessario amare, figli! Le opere, anche le più meravigliose sono inutili e qualche volta cattive, se mancano di questo flusso di amore che viene da Dio. Questa è la volontà del Padre: che vi amiate l'un l'altro e che vi santifichiate.

Così voi potete essere figli dell'eterno Padre e madri del divin Figlio.

E come sarete voi pure spose dello Spirito Santo? Quando dentro di voi, nell'anima vostra, voi fate posto al celeste Ospite che è lo Spirito del Signore mediante la grazia, avviene come un connubio di cielo. Sono gli sponsali dell'anima col suo Dio, che dà alla vostra vita un significato, un ideale, una forza e una gioia indescrivibili.

Ecco, figli, come la Santissima Trinità che oggi la Chiesa v'invita ad onorare, deve imparentarsi pure con voi.

È stato pronunciato il vostro inserimento nella Chiesa in nome della Santissima Trinità. Nel suo nome avete molte volte avuto il perdono delle colpe e gli altri sacramenti. Voglia il Signore che quando il sacerdote impartirà su di voi l'ultima benedizione, sia la Trinità Santissima che vi venga incontro per introdurvi nella gloria.

Ora però, come ai giovani che stamattina si sono riuniti qui, faccio un invito ed un comando che accompagnerò con le mie grazie.

Disse Gesù agli apostoli: «Andate per il mondo, predicate il Vangelo e battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Ebbene, io vi dico: andate nel vostro piccolo mondo, quello dei vostri familiari, parenti e conoscenti e nel nome della SS. Trinità portate la nostra parola.

Gli apostoli compirono miracoli nel nome di Gesù, nel nome di Dio, e voi toccherete con mano cose meravigliose e vedrete quante cose il Signore sa fare per mezzo vostro.

Figli, chi parte mi porti con sé. Sono la Mediatrice di ogni grazia. Portate la mia benedizione agli ammalati.

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