La vera amicizia

 


19 giugno 1973.

Figli diletti, sia pace ai vostri cuori, ora e sempre. Ecco il più bell'augurio che parte in questo momento dal mio cuore per voi.

È così necessaria questa pace che regna dentro e si manifesta all'esterno con quella serenità che edifica e che conquista, che io non posso augurarvi altro di meglio. Nel cuore in pace regna Dio che è come il Nocchiero della vostra barca spirituale, cioè dell'anima vostra.

Giustamente il mio Gesù vi ha detto: «Beati i pacifici, perché possederanno la terra». La terra promessa, il paradiso, è l'eredità di coloro che sanno mantenere nel proprio cuore la pace: pace con Dio, pace col prossimo e pace con se stessi.

Ma chi è pacifico in questo senso, possiede veramente anche la terra, poiché è facile che attorno a queste persone si costruisca come una famiglia spirituale, fatta di amici. E che c'è di più pregiato, umanamente parlando, di questa amicizia vera di cui lo Spirito Santo dice che chi la trova, trova un tesoro?

Generalmente l'amicizia umana presenta tre difetti quanto mai difficili da togliere. È fragile l'amicizia umana! Basta alle volte una semplice parola, una piccola offesa per distruggerla. Vi sono persone che sembrava non potessero vivere separate le une dalle altre; un piccolo scontro le ha inesorabilmente separate e per di più, al posto di quell'affetto che sembrava tanto profondo, è subentrato l'odio o almeno il rancore.

È fragile l'amicizia umana, perché non è basata sul vero amore. È quasi sempre un interesse più o meno nascosto, che unisce. Gli uomini della terra restano perciò uniti e amici finché c'è il miraggio di un bene da conquistare. Ecco molti che si vantano di conoscere, di frequentare e di essere amici di persone altolocate.

L'interesse esclude molte volte la sincerità e voi troverete che molti, che pur gravemente sbagliano, sono adulati ed apprezzati, anche se la coscienza di chi adula dice loro tutto il contrario. L'interesse rovina l'amore. Si distruggono i beni morali e spirituali per quei vantaggi materiali che sono come un fumo che acceca.

L'amicizia umana, tanto fragile e tanto interessata, è anche molto limitata. Suscita gelosia quell'affetto che, se fosse vero, non godrebbe che di vedere che si espande.

Prendete ora il rovescio della medaglia e al posto di quelle tre parole che sono da condannare, metteteci le doti divine. L'amicizia vera sarà perciò duratura, disinteressata e aperta a tutti.

La famiglia umana è la famiglia del popolo di Dio, e se l'amore che unisce i singoli fra di loro è vero, è Dio stesso che unisce. Giustamente si dice che l'amore vince la morte, poiché non termina con essa ma resiste al tempo e durerà sempre. Oh, quanto è bella la generazione dei pacifici, che coltivano nel proprio cuore quell'amicizia vera che nessuna cosa al mondo potrà distruggere!

Ma un'altra caratteristica dell'amicizia vera è il disinteresse. Occorre amare il prossimo perché figlio di Dio; amarlo per poterlo aiutare senza nulla aspettarsi di ricompensa, senza richiedere nessun contraccambio. Questo è il modo di amare di Dio. Quanti vantaggi di più in ogni campo, individuali e generali, se si sapesse coltivare nel proprio cuore questa vera amicizia. Nessuno sarebbe escluso da questa donazione reciproca. Il mondo vivrebbe ore felici, ore di paradiso. Tutti sarebbero alla ricerca di cuori da consolare, di poveri da aiutare, di semplici da istruire, e in questa donazione reciproca, quanta pace e quanta gioia!

L'egoismo distrugge la carità, il bene familiare diventa proprietà riservata ad alcuni. Quando nella società si cerca la consolazione, non si trova che l'infelicità perché ognuno pensa a sé e vuole godere di ciò che possiede, senza andare alla ricerca di cuori angosciati e bisognosi di conforto.

Figli miei, forse vi sarà sembrata strana questa mia lezione, ma non lo è per me, che di ogni parola desidero farvi trarre un profitto.

Siete rimasti scossi e addolorati per la dipartita della vostra amica. Ebbene, sappiate che è stata veramente un'anima a cui ben si addiceva la beatitudine «Beati i pacifici, perché possederanno la terra». La Trinità Santissima viveva nel suo cuore. Ella ha amato di vero amore Dio e il suo prossimo, e nel silenzio e nell'umiltà ha raccolto il vostro affetto e la vostra amicizia, donandovi la sua molto sinceramente. Ha guadagnato la terra, cioè i vostri cuori, e fra breve tempo raggiungerà la Patria e sarà nelle alte sfere. Non vi resta che imitarla, figli, e pregarla. Quando un'anima si comporta come lei, nel mondo, mi dà grande consolazione.

Sono la Vergine della consolazione; io dono consolazione e ne ricevo. A chi desidera il mio conforto e le mie grazie, io li dono anche se faccio attendere un po', perché voglio esercitare la sua fede e perché sono ansiosa di ricevere preghiere continue, che adopero per molte anime. La mia più grande consolazione è quando un'anima che mi ha servito nella sua vita mortale, viene introdotta in paradiso, ma sono anche consolata quando vedo l'amore che vi unisce e il desiderio che avete di farmi piacere.

Vi benedico, figli.

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