Dovete saper vincere il rispetto umano

 


22 Febbraio 1976.

Figli diletti, eccovi qui con la vostra Mamma per fare un po' di bene. Quante persone sciupano il tempo, sciupano la domenica in divertimenti illeciti o nell'ozio. Quanti nel giorno del Signore commettono peccati gravi, che fanno ribrezzo soltanto nominandoli e rovinano contemporaneamente il corpo e l'anima.

Voi siete qui per compiere una di quelle opere che servono a santificare la festa: la preghiera diventa un'opera quando, essendo ben fatta e animata dall'amore, può raggiungere le anime, tutte le anime, per suscitare in esse pensieri di fede, di bontà verso i fratelli e di conversione. E siete qui per istruirvi, per poter a vostra volta diventare maestri.

Il dono della sapienza è molto importante, ed io ve lo comunico perché possiate essere veri cristiani nella fede e nelle opere e perché possiate aiutare gli altri a capire. Le cose di Dio sono profonde e semplici al tempo stesso, ma, se vi dono la sapienza, non vi sarà tanto difficile capire e, se sarete semplici come i bambini, vi verranno svelati i suoi segreti, per cui il vostro cuore si riempirà di gioia.

Non vogliate essere come quei vanitosi che, avendo studiato un po' di più, disprezzano gli altri. Dovete imparare ma rimanere umili, imparare per divenire migliori e perché, più conoscete le cose di Dio, più l'amate. Per conseguenza, dovrete occuparvi degli altri.

La convinzione profonda che voi acquistate della grandezza di Dio, della sua misericordia e della sua bontà, vi farà desiderare che anche gli altri conoscano e amino il Signore. Avverrà precisamente ciò che è avvenuto al tempo in cui Gesù predicava e guariva.

Gesù era un giorno in una casa e la gente andava da Lui. Alcune persone portarono là un paralitico, ma, essendovi molta folla, era impossibile fargli avvicinare il Maestro. Che fecero allora? Mosse da pietà per il paralitico, salirono sul tetto della casa, lo scoperchiarono e calarono il paralitico con il suo letto davanti al Maestro.

Voi dovete fare proprio così. Il mondo è pieno di paralitici e di malati d'ogni genere. Non dovete rimanere indifferenti, non dovete essere egoisti. Dovete lanciare la fune di salvataggio e portare tutti ai piedi del mio Figlio. Non vi mancano i mezzi. Vedete come sapete convincere, come sapete sorridere e come sapete usare anche furberia, quando volete ottenere qualcosa.

Andate sui tetti, figli! Andate sui tetti! Sappiate cioè elevarvi fino a Dio con la preghiera fervente e continua, per riuscire a portare ai piedi del mio divin Figlio quante più anime potete. Non c'è altro modo per salvare, che questo. Gesù disse al paralitico: "I tuoi peccati ti sono perdonati". Ed ecco il duplice miracolo: la guarigione dell'anima e del corpo.

Figli miei, non mi stancherò mai di dirvi che molte malattie del corpo sono causate dal maligno e che da esse si può guarire quando la grazia di Dio ridona alle anime il primitivo splendore.

Quanti figli che io ho cresciuto nella fede, che ebbero doni non comuni, hanno lasciato tutto e si dichiarano superbamente atei. Hanno perduto la grazia e sono diventati preda del maligno, che domina il loro cervello e con pensieri di superbia li manovra, facendo loro perdere la fede.

Temete, figli, questa terribile realtà, e conservatevi sempre umilmente fedeli a Dio perché il demonio non abbia nulla da fare presso di voi. Ma non cessate di ammonire coloro che vivono nelle vostre case e attorno a voi. È facile perdere grazia e fede ed è difficile riacquistare queste virtù divine, perché l'astuzia del demonio è grande ed egli lavora con intelligenza per rovinare le opere di Dio.

Quando vi si dicono cose importanti, come quelle che diceva Gesù, vi si raccomanda di predicarle sui tetti, anche se le sentite all'orecchio. Intendo dirvi che dovete saper vincere il rispetto umano ed acquistare, con la sicurezza, quella forza che vi renda imbattibili.

Il rispetto umano è una grave offesa a Gesù, che potrà dire ai cristiani che temono di dichiararsi tali: "Chi si vergognerà di me, anch'io mi vergognerò di lui davanti al Padre mio che sta nei cieli". Vi sono molti che, quando sono in ambienti buoni, sfoggiano i loro pensieri, ma appena si accorgono di correre il rischio di essere criticati o insultati, preferiscono svignarsela e passare nel numero di coloro che calpestano la Chiesa, e le verità divine.

Oh, figli miei, non vorrei proprio che voi foste nel numero di costoro! Della fede che avete, dovete essere fieri e non vergognarvi mai. Una cosa sola vi deve rendere timorosi: il fatto di credere fortemente, ma di non praticare con uguale precisione quei Comandamenti che formano, con la fede, un tutt'uno.

Un esame di coscienza vi può servire. Poi, se vi accorgete di non essere troppo coerenti, domandate perdono, rettificatevi e proseguite con coraggio e con fiducia, per essere vere testimonianze di Gesù. Io vi aiuto e benedico tutti.

Benedico le bambine e le giovani presenti. Se saranno fedeli alla recita del rosario giornaliero, saranno da me protette ed aiutate in tutto.

Grazie a quelle religiose che mi portano le alunne. Vorrei che facessero altrettanto tutte le insegnanti. Si risanerebbe la scuola. Si cercano cambiamenti nelle strutture, ma a rettificare i comportamenti basta la voce della coscienza, e quella è sensibile soltanto se Dio la guida.

Arrivederci, figli.

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