Donatemi ogni giorno il cuore di tutti

 


6 dicembre 1972 (a Muggiò)

Figli miei cari, sia pace e gioia ai vostri cuori. Di che potete temere, di che cosa angustiarvi quando siete con la vostra Mamma?

Sono una Mamma che sente tutta la responsabilità che il Signore le ha dato e che voi spesse volte mi rinnovate. Dio mi ha affidato voi e vuole che come Corredentrice del genere umano io vi porti a salvezza; e voi vi consacrate a me, vi mettete nelle mie mani, vi affidate a me e mi ripetete che vi fidate di me e che desiderate essere miei, tutti miei per essere di Gesù. Non è vero che mi dite questo? E come posso io non aver cura di voi?

Ecco, mi è stato donato un cuore d'oro e chi me lo ha messo al collo ha avuto questa intenzione: di consacrare a me tutti gli abitanti della terra. Sono milioni e milioni di uomini malati, sofferenti, bisognosi di cure, chi in senso morale, chi spiritualmente e chi anche materialmente.

L'onnipotenza di cui Dio mi fa dono mi permette di arrivare dovunque col mio aiuto, con la mia grazia. Se voi avrete fede e continuerete a pregare, io stenderò le mie braccia e compirò molti miracoli, tutti quelli che Dio stesso mi autorizza ad operare. Saranno ciechi, storpi, zoppi, paralitici che otterranno la salute. Saranno coloro che hanno perso la luce della fede, che non odono la Parola divina, che zoppicano e che si trascinano in una vita fatta di peccati, di cadute, di male.

Io aspetto perciò di essere invocata. Donatemi ogni giorno il cuore di tutti ed io farò forza sulla mente e sul cuore di ognuno.

Purtroppo avviene molte volte che malati veri non vogliono essere guariti. Avete mai provato a chiedere a certi storpi se desiderano camminare? Forse vi diranno di sì con la bocca, ma in cuor loro pensano: come potrei fare tanti guadagni come li posso fare elemosinando?

Così fanno molti anche nel campo dello spirito. Vorrebbero guarire, dicono, ma non vogliono lasciare le loro cattive abitudini e quelle comodità che essi vanno cercando per il piacere che ne deriva a loro.

Così ci sono malati che non vogliono sottoporsi alle cure del medico e che invece delle medicine preferiscono ingerire veleni e tranquillanti. Nella vita spirituale è ancora peggio, poiché il pensiero di Dio che potrebbe, risanandoli, procurar loro serenità e pace, li infastidisce. Il pensiero delle virtù che sono chiamati ad esercitare e dei comandamenti che devono praticare, li urta ed essi preferiscono professarsi atei, o almeno costruirsi una religione a modo loro, in cui chiamano Dio a fare ciò che desiderano.

Davanti a questi malati così gravi, che cosa può fare una Mamma? Essi non mi aprono la porta del loro cuore, non vogliono accogliermi, come potrò aver cura di loro? Ecco perché la vostra consacrazione e la vostra preghiera sono preziose. Mi servono a forzare la porta, dapprima del cuore di Dio, poi di questi malati che sembrano incurabili.

Viene la mia festa, la festa del mio candore. Il Padre mi guarda con sguardo pieno di compiacenza. Sono la sua Figlia prediletta. Mi guarda e mi chiama per dirmi: "Tutto ciò che mi chiederai io ti concederò". Io guardo voi con occhio di predilezione e guardo tutti i vostri fratelli. Che cosa chiederò? Padre, che il mondo tutto risorga dal peccato alla grazia e che questi miei figli godano come me del tuo compiacimento. Siete contenti?

Ma quando il mio Figlio Gesù vuole festeggiarmi, non ha che da guardarmi con quello sguardo che mi rivolse dall'alto della croce. "Donna, ecco tuo figlio", mi disse in quel momento, e Lui sa che per farmi contenta deve dirmi ancora come quel giorno: "Donna, ecco i tuoi figli". Io allora vi guardo ad uno ad uno e vi presento a Lui dicendogli: Ricordati, Gesù, che per ciascuno di essi tu hai versato il tuo sangue. Fa' che non sia nullo il tuo sacrificio.

E se lo Spirito Santo, mio celeste Sposo, mi vuole onorare, gli offro i vostri cuori e lo invito a prendere in ciascuno di essi la sua dimora. Se lo Spirito del Signore abita in voi, la santità diventa una conseguenza pratica.

Così, dunque, chi mi ama vede la festa della mia Immacolata Concezione; così la Mamma dimostra il suo amore per i figli che la onorano.

Fate tesoro delle mie parole e non abbiate che questo timore, di sciupare la grazia di Dio che è la sua divina parola.

Io custodivo nel cuore i divini insegnamenti, perciò il mio cuore diveniva sempre più uno scrigno d'oro che racchiudeva la sapienza eterna. Fate così anche voi.

Abbiate un santo entusiasmo di mettervi in comunicazione col cielo, sia che preghiate come che ascoltiate. Sia il vostro esempio imitato da molti e che tutti imparino ad elevare il loro spirito in alto, oltre le sozzure della terra.

Vi benedico e vi ringrazio, figli miei. Vi dico con sincero affetto tutto il bene che desidero farvi e tutte le grazie anche materiali che desidero concedervi. Tutto è legato alla preghiera.

Avete fatto bene a pregare per le famiglie. Il demonio mira a sgretolare anche le famiglie cristiane. Fate da maestri quando ne avete l'occasione, consigliando sempre la preghiera in famiglia, unica ancora di salvezza.

Sappiate che la preghiera è l'unica forza con la quale potete vincere il maligno.

Con il mio candore, che il Signore in virtù dei meriti del mio Gesù, mi diede fin dal primo istante del mio concepimento, potei schiacciare il capo a satana e anche a voi è possibile ottenere vittorie strepitose, ma solo se con la preghiera chiamate Dio in vostro aiuto.

Vi abbraccio ad uno ad uno, figli, dicendovi: Sia pace e gioia ai vostri cuori.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alimentate la lampada della vostra vita

L'uomo non può bastare a se stesso

Siate generosi nel sacrificio