Conoscere Dio è il primo passo

 


18 Ottobre 1975 (in una casa privata)

Figli diletti, parte privilegiata del gregge del mio Gesù, siate benedetti, qualunque sia il vostro stato di salute spirituale. Vi guardo e vi amo, perché voi siete il motivo della mia grandezza. Che cosa mi fece grande, figli? La mia maternità divina. Ma perché il Figlio di Dio volle prendere un corpo ed un'anima come voi, nel mio seno? Per la vostra salvezza. A questa salvezza vostra sono indirizzate le mie opere. Io assisto, richiamo, illumino, istruisco ed aiuto tutti gli uomini, in nome di quella maternità divina che divenne anche maternità umana, per portarli tutti a salvezza. Ogni maternità è sinonimo di dolore, d'eroismo. Io desidero praticare verso di voi, con generosità immensa, questa maternità e darvi continuamente vita, perché possiate trasformare questa vostra vita umana in una vita divina, vita di grazia.

Ecco che in questo momento, io do inizio con voi ad un impegno. Quale Maestra della Chiesa, desidero indicarvi la vostra missione di figli di Dio. Voglio darvi delle lezioni semplici, che portino dei frutti abbondanti e che valgano a farvi correggere quei lati difettosi che ci sono nella vita di ognuno.

Perché, figli, siete in questo mondo?, io vi domando. E vi rispondo come i vostri padri vi hanno insegnato: per conoscere, amare e servire il Signore. Ecco la prima lezione. Ma come potrete conoscere il Signore? Vi sono libri scritti per ispirazione divina, raccolti nell'antico Testamento, che parlano di Dio e ne svelano la bontà, l'amore e la giustizia. Vi sono libri scritti dai profeti, che parlano della venuta sulla terra del Figlio di Dio e narrano, della sua vita e della sua morte, tutti i particolari. Come se l'avessero visto e udito, i profeti ne hanno scritto la biografia.

Ebbene, figli, studiare i sacri libri sarebbe poco per conoscere il Signore. Quando Dio prese un volto per comunicare con gli uomini, si fece conoscere in un modo meraviglioso. Egli, Gesù, diede agli uomini la sua dottrina. I suoi insegnamenti furono scritti nei Vangeli, ma il suo esempio fu la predica più importante e più efficace. Gesù visse come voi dovete vivere. Gesù amò teneramente ogni creatura per insegnarci ad amare. Gesù esercitò ogni virtù e fece ogni cosa bene per insegnarci ad essere virtuosi e santi.

"Chi conosce me, conosce il Padre mio", Egli disse. Ecco perché è necessario avvicinarsi a Gesù nello studio della sua dottrina e delle sue virtù. È conoscere Dio. Ma chi svelerà alle anime quei meravigliosi segreti che sanno di cielo? Lo Spirito del Padre e del Figlio che, aleggiando nello spazio, diede vita ad ogni cosa e che, scendendo sugli apostoli, diveniva anima della Chiesa, è ancora lo stesso Spirito che deve illuminare ogni anima che si affida a Lui. Occorrono solo umiltà e disponibilità, che si ottengono per mezzo della preghiera, e il Signore si manifesta e dà luce. Non volete convenire con me che persone illetterate e senza cognizioni di scienze umane diventano alle volte sapienti, così da esporvi dei veri trattati di teologia? Ciò che è indispensabile, è il desiderio della verità, poi Dio si fa strada nelle anime.

A chi inizia con fervore la ricerca di Dio, devo fare due ammonimenti assai importanti. Man mano che un'anima entra nella luce delle cose divine, sente come un fuoco che la porta verso il prossimo e vorrebbe rendere tutti partecipi della chiarezza delle sue idee. È il momento d'imporsi una certa moderazione, per non essere fraintesi e per non correre il rischio di rovinare con il troppo entusiasmo le cose di Dio. D'altra parte, il secondo ammonimento è questo. Se chi possiede la luce, la nasconde sotto il moggio, non potrà illuminare la casa. Così dice Gesù. Occorrerà perciò saper vincere il rispetto umano e, a tempo e luogo, saper esporre le proprie idee.

Se arrivate a scoprire la misericordia e la bontà di Dio, è luce che dovete far conoscere anche agli altri. Il Signore sarà grande e retribuirà in modo centuplicato quelle parole con cui richiamerete, accanto al suo cuore, coloro che dubitano di Lui. Se scoprite la potenza della sofferenza, è luce che dovete comunicare a tutti. Se capite la bruttezza del peccato e la bellezza della grazia, è luce; è avvicinarsi a Dio, conoscerlo un po' di più, e vi resta il dovere di farlo conoscere ed amare anche attraverso questa luce.

Figli, vorrei delucidarvi altri punti, ma il tempo stringe. Cercare Dio è cercare la felicità. Abbiate sempre questo desiderio. Lo scoprirete in uno stelo d'erba, in un albero in fiore, in una nottata di stelle o nel sorriso di un bimbo; ma, se andrete ancora più a fondo, troverete Gesù, Figlio di Dio, in una lacrima, in una malattia, nella morte di una persona cara e in un atto di bontà. Conoscere Dio è il primo passo, poi si cammina e la sapienza di Dio vi dà le ali.

Vi benedico, figli, ad uno ad uno. Benedico gli abitanti di questa casa accogliente. Ogni mese io verrò, e le mie benedizioni porteranno gioia e conforto a tutti. Ai bambini il mio abbraccio, specie a quelli malati. Sappiate che, per queste preghiere, la vostra città sarà preservata da grandi flagelli. Arrivederci, figli.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alimentate la lampada della vostra vita

L'uomo non può bastare a se stesso

Siate generosi nel sacrificio