L'idolo dell'orgoglio

 


25 Febbraio 1978 (a Legnano)

Figli a me tanto cari, siate benedetti! La consacrazione che avete fatto di voi stessi a me mi è stata tanto gradita. Io vi prometto aiuto in tutte le vostre necessità. Vi prometto di aiutarvi a crescere nell'amore di Dio e un'assistenza particolare in vita e in morte.

Sono la Madre del divino Amore e, di questo amore, non posso non riempirvi il cuore! Sono la Madre di Gesù, vostro fratello e mio Figlio primogenito. E non posso abbandonare voi, che siete membra del suo corpo, e che fate parte della mia vita più di quanto qualunque figlio faccia parte della vita della propria madre.

Oggi però, essendovi voi stessi spontaneamente messi nelle mie mani, un dovere più forte e più impellente mi spinge ad occuparmi di voi. Rinnovate spesso questa consacrazione, anche ogni giorno, non tanto perché io possa dimenticarmi di voi, ma perché voi abbiate a ricordarvi del dovere di comportarvi come miei figli.

Che cosa vi chiedo come consacrati a me? Vi chiedo di vivere il vostro cristianesimo in modo perfetto, cioè seguendo quella via tracciata da Gesù stesso con la sua vita. Vi chiedo perciò di confrontarvi spesso con ciò che di Gesù si narra nel Vangelo! Voi dovete essere un vangelo vivente, anche se la perfezione non può essere raggiunta in breve tempo, ma dovrete impiegare tutta la vita, e forse anche il purgatorio dovrà completarla.

Quando un'anima è nelle mie mani, è al sicuro, ma le resta il dovere di corrispondere alle mie grazie, poiché la salvezza è una scelta da parte dei predestinati. Io vi offro la salvezza; voi l'accettate studiandovi di assecondare la mia azione divina nella vostra anima.

Che cosa tendo a fare di voi? Io tendo a portarvi alla santità. Voglio perciò aiutarvi a demolire tutti quegli idoli che entrano molte volte nella vita anche dei più buoni, perché tutto ciò che fate sia volto a glorificare l'unico vero Dio: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, a cui occorre dare onore e gloria se si vuole dimorare in loro e con loro per tutta l'eternità.

Il primo idolo, a cui dovrete togliere il trono dentro di voi, è l'orgoglio. È l'idolo che portò a rovina gli angeli ribelli e che seminò peccato e morte nel mondo. È l'idolo che semina discordie nelle famiglie, nella Chiesa porta divisioni, nel mondo la guerra. Banditelo, vi prego, dall'anima vostra, perché nessuna cosa possa perdere di valore in voi; perché, minata alla base da questo idolo che fa del proprio io il proprio dio, non abbia a crollare la vostra santità.

Più v'impegnerete a combattere l'orgoglio, e più vi prometto che benedirò le vostre iniziative, darò forza alle vostre preghiere, per far fiorire le vostre opere.

Sappiate che l'umiltà è come il fondamento della vostra santità. Non si può costruire sulla sabbia; occorre scendere e, più profonde sono le fondamenta, più alta si erige la costruzione.

I primi cristiani mantenevano fra di loro legami di amicizia e collaboravano nella diffusione del Vangelo, perché fra loro vi era l'umiltà. Quando veniva a mancare questa virtù, non si capivano più, e le divisioni portavano l'errore. Se volete la pace nelle vostre famiglie, se volete che i vostri gruppi fioriscano e possano fare del bene dovunque, siate umili! Chi ha ricevuto di più, sia servo di tutti e sappia mettersi all'ultimo posto.

È questo il mio modo di comportarmi con coloro che si consacrano a me: li ricolmo di grazie, poi permetto che siano provati dall'umiliazione, perché si consolidi in essi la retta intenzione, la fede e la grazia, e così s'incamminino più speditamente sulla strada della perfezione. Più una persona è provata con l'umiliazione, con le calunnie, con l'annientamento del suo io, e più potete dire che è chiamata alle alte vette.

Rallegratevi perciò quando non siete ascoltati, quando non siete capiti, quando molte persone vi accusano ingiustamente, quando vi calunniano e vi chiamano buoni a nulla! Quel Dio che mi riempì di grazia, quando vi vede simili a Gesù, che si umiliò e subì tutte queste cose di cui vi parlo, vi riempie di grazia, vi dona le grazie più belle, vi santifica. Vi chiede solo di accettare per amore suo tutto ciò che vi umilia, perché tutto si trasformi in oro purissimo.

Figli, abbattuto l'idolo dell'orgoglio, che può presentarvi come spauracchio l'umiliazione e vi può far credere di poter fare cose grandi con la vostra intelligenza, con la vostra attività e con tutte le vostre doti umane, tutto diventa facile. Gli altri idoli sono come i satelliti di quest'idolo maggiore. Abbattuto il capo, tutti gli altri saranno con facilità abbattuti, poiché il Signore non lascerà mancare il suo aiuto.

Quel Dio che abbatte i superbi, e rialza gli umili e li eleva, ricolmi di celesti favori questi figli che, desiderosi di amarmi e di servirmi, si mettono con buona volontà all'opera, lasciandosi dirigere da me.

Figli, vi benedico ancora. Benedico le vostre famiglie e le vostre parrocchie. Benedico chi viene da lontano e i vicini. A tutti do, come pegno d'amore, il mio abbraccio!

Arrivederci, figli. Vi aspetto tutti alla vigilia della Pasqua di risurrezione per portarvi la mia gioia da trasmettere alle vostre famiglie.

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