Nella festa della sacra famiglia

 


22 Gennaio 1978

Figli a me tanto cari, quanto godo di trattenermi con voi! Io desidero il vostro bene più di quanto lo desideriate voi e, a procurarvelo, indirizzo ogni mio suggerimento e consiglio. Voi costituite una grande famiglia spirituale della quale ho la responsabilità, che devo guidare alla santità e a cui devo aprire ogni giorno orizzonti nuovi, perché si possa compiere quell'apostolato oggi indispensabile. Ecco perché vi do i miei suggerimenti, destinati a conservare in questa vostra famiglia quelle virtù che la renderanno sempre più fiorente ed attiva.

Anzitutto non deve mai mancare l'amore che deve legarvi a Dio! Ogni opera, da voi compiuta personalmente, deve essere come un anello di quella lunga catena che vi unisce, che deve portare benefici a tutti essendo stata compiuta per amore di Dio.

La comunione dei santi è una realtà alla cui crescita dovete collaborare anche qui, e chi frequenta questa famiglia spirituale, deve sentire come rifluire nuova vita per quel bene che ciascuno fa anche a vantaggio degli altri. Se amate Dio e agite sempre con retta intenzione, per la sua gloria, ognuno accumula meriti, che sono come le ricchezze accumulate da famiglie ben condotte.

Il benessere spirituale produce poi la gioia, che deve essere una vostra caratteristica particolare. La gioia è indispensabile ai cristiani, è un mezzo per diffondere la fede, ma in questo luogo tutti devono farne un bel rifornimento.

Se pensate che ad alcuni santi è bastato di udire una sola mia parola e di avermi visto una sola volta per conservare la gioia per tutta la vita, quanta serenità, felicità e pace, deve riempire il vostro cuore se costatate che qui si apre un lembo di paradiso! Il cielo comunica con la terra, la Mamma coi figli, Gesù con gli uomini. È tutta grazia che ricevete, figli, e se saprete farne tesoro, non potrete non riempire il vostro cuore di gioia e non potrete fare a meno di portarla dovunque.

Qui, però, si deve imparare come osservare la Legge di Dio e come si devono adempiere i propri doveri. Ci sono molti che sentono la Legge e i doveri come un giogo, ma voi sapete che, quando si ama, non si avverte il sacrificio e anche il dolore si tramuta in gioia.

Quello zelo che vi rende assidui alla preghiera e apostoli di bene, vi dà anche quell'energia e quella forza che vi fa compiere ogni lavoro in famiglia e fuori con tanta allegria. Non direte mai che, venendo a pregare, voi perdete il tempo, poiché ve lo prometto: voi guadagnerete in forza, in capacità e in attività, quel tempo che dedicate con la preghiera al bene dell'umanità.

Queste doti che vi ho enumerate, che valgono per la famiglia spirituale che voi componete, potete farle, ricadere sulla vostra famiglia naturale coi medesimi risultati. Ogni famiglia dovrebbe avere per modello la nostra! E dove, meglio che nella famiglia di Nazareth, regna l'amore e la gioia, nell'osservanza del proprio dovere e nell'assiduità alla preghiera? Figli, chi potrà salvare la famiglia, che corre seri e gravi pericoli? Non sarà ancora il cielo che si mostrerà pietoso verso la terra?

Ma, permettetemi che vi dica: io diedi al mondo il Redentore! Dio volle servirsi di una donna per portare la salvezza agli uomini. Come il più grande male venne al mondo per una donna, così per una donna ne venne il più grande bene. La storia del mondo si ripete continuamente, e ancora oggi la donna può essere a salvezza e a perdizione della famiglia. La donna, oh sì, chiamatela così, non femmina! Donna, che vuol dire domina, signora! Ella è come il cuore della famiglia, e può, con la sua bontà, con la sua fede, con la forza del suo sacrificio e con la sua serenità, essere la padrona dei cuori di una casa e dare a tutti l'esuberanza della sua virtù, sempre disponibile per tutti i suoi cari.

Dal padre, i figli potranno attingere la forza, l'amore al lavoro, la costanza nella fede e nel bene. I figli si appoggeranno al padre per avere da lui consigli. La sua prudenza, la saggezza e l'onestà, faranno risplendere in lui l'autorità di Dio, ed egli, pur essendo prudente nel chiedere, sarà generoso nel dare tutto quello che l'amore paterno gli suggerisce.

La famiglia cristiana è un riflesso della Famiglia divina. È un dono meraviglioso fatto da Dio all'umanità, perché in questa cellula, che compone nel suo ripetersi un grande organismo, tutti gli uomini avessero a trovare il necessario per l'anima e per il corpo. Le deviazioni, i mali che rovinano la famiglia, derivano dal mancato riconoscimento della propria provenienza da Colui che, dopo aver creato Adamo ed Eva, disse: "Crescete e moltiplicatevi".

Le leggi di Dio conculcate, disprezzate e non osservate, hanno portato il disfacimento dell'ordine e, trascurato il primo Comandamento, è più facile trasgredire il quarto. La disubbidienza a Dio genera col peccato la ribellione nei figli, che fanno della famiglia un luogo di rifornimento puramente materiale.

Figli, dalla santità vostra, acquisita alla mia scuola, vengano quelle trasformazioni che anche voi auspicate per il risanamento della società. Sia santificata dalla vostra presenza la vostra famiglia naturale, e i cuori si amino in Dio per la gioia di tutti.

Figli, vi benedico tutti. Benedico i vostri cari. Portatemeli qui: avranno aiuto e pace. La sacra Famiglia, che oggi onorate, intercede per voi, perché i vostri e i miei desideri siano appagati. Arrivederci, e sempre numerosi e buoni!

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