Gli impegni dei battezzati

 


12 Gennaio 1975

Figli diletti, sono con voi. Sono la Madre della Chiesa. Desidero darvi alcuni consigli, perché possiate essere sempre più pietre viventi e membra del corpo mistico del mio Gesù.

Quando Dio condannò i nostri progenitori dopo il peccato e promise il Redentore, prese per così dire un impegno con tutti gli uomini, che si potrebbe formulare così: non lascerò nulla d'intentato, perché gli uomini possano essere liberati dal dominio del demonio, sotto il quale sono caduti peccando, e perché possano salvarsi.

Il mezzo di salvezza fu Gesù, Figlio di Dio, che liberamente accettò di coprirsi di tutti i mali dell'umanità per poter distruggerli col suo sangue. Gesù venne, e prima d'iniziare la grande opera di risanamento sociale e prima di offrirsi vittima sulla croce, volle, per mano di Giovanni Battista, ricevere il Battesimo nel fiume Giordano. Fu in quel giorno che, apertisi i cieli, si udì la parola del Padre che confermava Gesù essere Figlio suo e Messia. Fu in quel giorno che lo Spirito Santo, prendendo una forma visibile e posandosi sul capo di Gesù, lo fece conoscere come Sacerdote di Dio e come Profeta. Gesù diede inizio alla sua vita pubblica con un segno esterno di purificazione, che lo metteva in perfetta giustizia davanti al Padre e in perfetta uguaglianza con gli uomini.

Ma perché vi ho fatto questo riferimento? Non avete anche voi ricevuto il Battesimo? Anche voi in quel giorno siete apparsi davanti al Padre con tutto lo splendore della grazia, a voi guadagnata da Gesù Cristo. In quel giorno, anche voi vi siete assunti degli impegni col Padre, con Gesù e coi fratelli. La redenzione è voluta da Dio, ma l'uomo non può rimanere inerte davanti a ciò che Dio vuole. La volontà di salvezza deve tradursi in collaborazione e, se il Padre poté dire e ripete per tutti: "Voglio ad ogni costo salvarli", spetta ai battezzati in modo tutto particolare di rispondere: Voglio ad ogni costo salvarmi.

Lo spirito del cristianesimo deve essere animatore della vostra vita, e lo sforzo continuo di assomigliare in tutto al divin Maestro, Figlio di Dio fatto uomo, deve portarvi a quella santità che il Padre desidera da voi. Non vale che voi vediate il male nel mondo e che lo deprechiate, vale piuttosto che ognuno operi in sé quella conversione graduale, paziente ma reale, che è la manifestazione tangibile che voi vivete una vita cristiana. Ognuno di voi è imperfetto, e tutti potete chiamarvi peccatori con tutta sincerità, per quella capacità che avete di peccare e perché, non appena si allontanasse da voi il Signore con la sua grazia, cadreste miseramente nel peccato. Ebbene, il peccato va cancellato e Gesù vi offre il suo sangue perché possiate purificarvi, ma non può mancare il vostro contributo di penitenza e di sacrificio.

Nessuno può ricevere se non chiede, nessuno può salvarsi con le sole sue forze; ma con la volontà, col ricorso a Dio e con quella piccola offerta di dolore che Gesù chiede a tutti, è possibile raggiungere la salvezza. Dico piccola offerta di dolore, poiché le vostre sofferenze sono sempre piccole in confronto a quelle dell'Uomo-Dio. Voi soffrite alle volte per una sofferenza morale che vi tormenta il cuore, e vi pare di non poter resistere e di dover cedere sotto il peso di questa croce. Ebbene, figli, pensate quale non fu la pena del mio Gesù, Lui che era la santità per essenza, il Dio tre volte santo, il trovarsi coperto di tutte le iniquità che dall'inizio del mondo sino alla fine avrebbero insozzato la terra. L'immenso mare di dolore, a cui va aggiunta la vista dell'inutilità delle sue sofferenze per una gran parte di anime che si sarebbero dannate ugualmente, fu il prezzo della redenzione.

Ora vi voglio far riflettere e vi voglio invitare a valorizzare il vostro Battesimo. Voi con esso siete come inseriti nell'albero della vita. Come voi, tutti gli uomini dovrebbero godere di questo privilegio. Che cosa v'impone questo grande dono del Battesimo che è come la porta che, introducendovi nella Chiesa, vi dà modo di ricevere quella vita spirituale in sovrabbondanza per cui possiate santificarvi? V'impone il dovere dell'apostolato, perché non potete rimanere indifferenti davanti a coloro che non hanno ciò che avete voi. Se vedete chi muore di fame e il vostro cuore rimane freddo, voi potete dire di essere senza cuore. Così, se vedete le anime che si perdono e per sempre perché vivono male, voi non potete rimanere freddi.

L'apostolato lo potete chiamare un dovere sacrosanto, poiché quella fede che a voi fu data nel Battesimo non è un talento da rinchiudere in un cassetto, ma una luce con cui dovete illuminare gli altri. Quella carità che vi fu data nel Battesimo deve esprimersi soprattutto così: procurando d'indicare a tutti quella via che porta alla sorgente dell'amore, il paradiso. Quella speranza che vi fa già in anticipo gioire per ciò che raggiungerete, non deve essere soffocata dal materialismo e annientata dall'ateismo.

Il ricordo del Battesimo che avete ricevuto vi dia gioia, perché vi ha ammesso a far parte della comunione dei santi, che è come la cassaforte a cui potete attingere e portare i vostri tesori spirituali. Quanto mi addolorano quei genitori che rifiutano ai loro figli il dono del Battesimo o lo ritardano, quasi che non fosse una cosa bellissima a cui si dovrebbe arrivare il più sollecitamente possibile. Io benedico quei genitori che, dopo aver fatto battezzare i propri figli, li consacrano a me, quasi a preservarli da ogni pericolo. Che cosa meravigliosa il celebrare la ricorrenza annuale del vostro Battesimo, sia per ringraziare il Signore come per vedere a che punto siete nel corrispondere a questa bella grazia!

Vi benedico tutti. Arrivederci!

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