Voglio che siate ferventi

 


19 Novembre 1974

Figli diletti e cari, sono con voi e desidero che siate infiammati d'amore di Dio e del prossimo onde possiate comunicare anche ad altri, a molti altri, un desiderio infinito di bene.

Sono la Sposa dello Spirito Santo e che cosa posso donarvi di meglio di un fuoco d'amore? Dice lo Spirito Santo di coloro che sono tiepidi: "Poiché non sei né caldo né freddo, incomincerò a vomitarti dalla mia bocca".

Ecco perché voglio che siate ferventi: perché non è possibile piacere a Dio e condurre una vita mediocre. È bello aspirare al cielo, ma chi saranno i vittoriosi che lo raggiungeranno? Coloro che avranno combattuto e che, accesi di quel fuoco che Gesù ha portato nel mondo, avranno suscitato attorno a sé un vero incendio.

Avete fatto bene oggi a pregare per la gioventù. I giovani sono infatti come divisi in tre grandi categorie. Vi sono coloro che, trascinati dalle forze del male e dal demonio, diventano essi stessi come degli esseri diabolici che hanno potere di seduzione. Vi sono coloro che rimangono indifferenti. Vedono il male che si propaga, vedono la necessità di fare il bene, ma non vogliono vincere la loro timidezza e la loro pigrizia, e per le difficoltà che potrebbero incontrare opponendosi al male, rimangono come fra le quinte e lasciano agire gli altri. Pochi sono coloro che sanno rispondere all'invito di Gesù, che chiama tutti e particolarmente i giovani a lavorare nella sua vigna.

Gesù poteva dire: "Lo zelo della tua casa mi divora", ed ogni cristiano dovrebbe ripetere: "Lo zelo della tua gloria mi divora". Tutta la vita del cristiano dovrebbe portare questo anelito, quest'ansia di allargare il regno di Dio sulla terra, perché il cielo sia popolato di anime che l'onorino eternamente. La salvezza delle anime dovrebbe essere perciò il desiderio a cui il cristiano dovrebbe legare ogni attimo della propria vita.

Molti santi hanno capito la sete di Gesù e l'ardore del suo cuore teso tutto alla realizzazione del piano di salvezza; perciò furono capaci di dire: "Signore, toglimi tutto, ma dammi le anime". Su questa scia io vi voglio portare, per cui ogni sacrificio, ogni preghiera e ogni azione non siano indirizzate come meccanicamente al cielo, ma siano un'invocazione di salvezza. Se i giovani avessero questo ideale, credetemi, brucerebbero di desideri santi e diverrebbero presto pescatori di anime.

Quando un'anima è accesa d'amore di Dio, ha come una forza di persuasione, è come un'esca a cui abboccano molti. Chi veramente ama Dio, non può tenere nel cuore il suo affetto; le parole gli fioriscono sulle labbra e anche dagli occhi e da tutta la persona si sprigiona una luce che fa stupire gli altri. Un'anima che ama diventa una vera testimonianza di Colui che disse: "Chi ha un amore più grande di colui che è pronto a sacrificare la sua vita per il fratello?".

Così chi ama non conosce misura nella sua dedizione. Non c'è pena che non voglia consolare, non c'è male che non voglia togliere, non c'è bene che non voglia fare. Io vi voglio tutti così, perché più saranno accesi in voi questi desideri e più avrete forza per fare il bene, ed io vi appianerò la strada. "Sempre più e sempre meglio" dev'essere il vostro motto. Non vi devono intimorire le difficoltà o le calunnie. Anzi, vi devo dire che queste sono proprio il marchio da cui potete capire che le vostre opere sono gradite a Dio.

Che importa, figli, di ciò che gli uomini possono dire? Lo sapete che il bene è battagliato dal maligno e quando da solo non riesce ad abbattere il bene, poiché viene scoperta la sua malizia, egli si serve degli uomini. Qualche volta sono anche cattolici praticanti che, a loro insaputa, si prestano per danneggiare le opere di Dio.

Sappiate, figli, che l'azione del demonio è così estesa e così forte anche perché la collaborazione degli uomini è tanto efficace. E chi vi può difendere da tanti pericoli? Ecco la necessità che i buoni siano uniti e che lavorino d'amore e d'accordo sotto la mia guida.

Figli, vi sono alcuni che, parlando delle mie apparizioni in quest'epoca più che mai numerose, sorridono e scrivono anche in tono canzonatorio persino sui giornali che passano per buoni. Non vi pare questo un vero insulto alla mia materna bontà? E qual è quella madre che, potendo risvegliare la fede nei suoi figli, non adopererebbe qualsiasi mezzo? Io sono quella Madre che, mentre costato i gravi bisogni, le grandi manchevolezze e i grandi pericoli da cui sono circondati i miei figli che amo immensamente, faccio ad essi dei doni particolari. Io sveglio la fede, ravvivo la speranza ed aumento la carità.

Lo studio accurato delle persone a cui vengono fatti questi doni particolari, e la constatazione che Dio e la sua Mamma non sono lontani dal mondo, ma vegliano su ogni creatura, potrebbero dare un aiuto e un aspetto certamente migliore a questa povera umanità. Sia considerato da voi un atto di benevolenza da parte del cielo questo contatto del soprannaturale con la terra: tornerà tutto a beneficio vostro.

Ed ora vi benedico tutti, ad uno ad uno, con effusione di cuore. Arrivederci!

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