Giustizia, misericordia e fedeltà

 


23 Agosto 1977

Figli miei, sia pace a voi! Sono la Madre di Gesù e vostra, qui con voi per un miracolo di grazia e d'amore. Sono qui per illuminare le vostre menti, per dar forza alla vostra volontà e per abituarvi alla ricerca del vero bene.

Io non faccio diversità di categoria o di classe. La luce che io dono non è mia, ma quella di Dio. Ha perciò capacità d'illuminare gli istruiti e gli ignoranti, i forti e i deboli, i poveri e i ricchi. La volontà, poi, viene rafforzata in tal modo da far meravigliare voi stessi di ciò che sapete e volete fare, poiché siamo noi che agiamo in voi.

Oggi, dunque, voglio spiegarvi tre vocaboli, e desidero dirvi come le tre virtù corrispondenti devono entrare nella vostra vita. Vi parlo brevemente della giustizia, della misericordia e della fedeltà.

Che cosa significa essere giusti? Vuol dire dare a tutti ciò che loro spetta. Voi mi capite, figli, che, per dare a Dio ciò che ha diritto di avere dalle sue creature, è necessario dargli proprio tutto, poiché nella vostra vita tutto è dono. Gli dovete dare l'anima e il corpo, i pensieri, gli affetti e le azioni.

Ognuno deve sentire, per questo Dio d'infinita bontà che non trascura i suoi figli e che provvede a tutti i loro bisogni, sentimenti di gratitudine e di riconoscenza. È un Dio che si occupa di ciascuno e, dopo aver dato tutto, vuole premiare ogni anche piccola azione fatta per suo amore.

Con una consacrazione totale a Dio, è come se ciascuno dicesse: voglio spendere la mia vita nell'amarti e nell'onorarti, nel farti amare e nel farti conoscere. Comportarsi così è essere giusti, e non riguarda solo coloro che hanno scelto lo stato religioso, ma tutti gli uomini.

Occorre essere giusti anche col prossimo, e questa giustizia si può riassumere in due frasi: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te; fa' agli altri ciò che vorresti che gli altri facessero a te. Queste frasi si possono sintetizzare in un detto: occorre vivere e lasciar vivere.

Se doveste riflettere maggiormente su queste parole e se gli uomini tutti dovessero farle proprie, quanta cattiveria di meno, quanto progresso di più, quante opere caritative sorgerebbero dovunque per aiutare i meno abbienti, e quanto si potrebbero sentire fratelli gli uomini!

La giustizia sociale dovrebbe essere modellata su quella individuale, e in tal modo verrebbero annientate tante violenze e tanto disordine. Ognuno deve vedere, nel proprio modo di vivere, di togliere quell'egoismo che è la rovina delle famiglie e della società. Ogni individuo ha i suoi diritti e i suoi doveri. Se si desidera di essere rispettati, occorre rispettare. Ognuno ha i suoi lati deboli, in cui desidera essere compreso e sopportato. Ognuno ha i suoi difetti, per cui non può giudicare gli altri.

Figli, è difficile essere giusti, se si tengono di mira solo i propri punti di vista e non si vedono le cose su un piano comunitario e sociale! Qualche volta vi sembrerà di avere dei diritti da difendere, mentre questi cadono davanti alle esigenze altrui. Siate, almeno col desiderio, giusti con tutti, tenendo in considerazione i vostri doveri e i diritti altrui.

E per non sbagliare mai, fate entrare nella vostra vita la misericordia! Essere misericordiosi, vuol dire essere più buoni che giusti. Vuol dire coprire col manto della misericordia quei difetti, quel modo di comportarsi degli altri a riguardo vostro che vi fa molte volte soffrire. Vuol dire anche saper giustificare ciò che gli altri fanno, con quelle parole che mettono la buona intenzione al di sopra di tutto.

Oh, non dovrebbe esistere nel vostro ambiente il giudizio temerario, la mormorazione e la critica, perché la carità dovrebbe veramente regnare come regina qui! Solitamente manca di misericordia chi si illude di essere superiore e più giusto degli altri.

Nel mondo esiste tanto male, che va condannato perché provoca su tutti i castighi di Dio. Egli però vuole che si richiamino gli erranti, che si condanni il peccato ma non il peccatore.

Gli uomini sono deboli, sono trascinati nel peccato e trascinano altri al male, ma forse quelli che sono giudicati malvagi, potranno, a mezzo della vostra misericordia espressa con la preghiera, ritornare a Dio e superare gli stessi buoni nell'eternità. Non è stato così per la Maddalena, per il buon ladrone e per tanti che si sono convertiti nell'ultimo istante della vita? Siate buoni, siate misericordiosi, e la stessa misura di bontà sarà usata a voi.

E per ultimo vi dico: siate fedeli! L'incostanza è un difetto di tutti, è un segno di debolezza, ma io vi prego: voi che siete stati chiamati, voi che avete avuto la luce che viene dall'alto, siate perseveranti nel bene! Non lasciatevi abbattere e intimorire; non lasciatevi fuorviare! Se avete messo mano all'aratro, non guardatevi indietro! Le malattie, i guai familiari, le controversie, si possono guarire e risolvere.

L'importante è che voi teniate fede alle vostre promesse battesimali, che siate fedeli alla legge di Dio e della Chiesa. Tutto si rimedia, ma, se voi perdete la fede, siete come dei naviganti in alto mare senza l'ancora di salvezza.

Vi benedico, figli. Ai vostri familiari arrivo io per mezzo della vostra preghiera e dei vostri sacrifici. Vi amo tutti. Siate fedeli anche alla mia devozione, se volete trovarmi sempre al vostro fianco. Arrivederci, figli!

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