Una lezione di amore e di dolore

 


5 Aprile 1977

Figli, a me tanto cari, sia pace a voi! Sono la Madre del Crocifisso. Desidero farvi sempre più apprezzare le mie lezioni, destinate a ravvivare in voi la fiducia in Dio e nella sua misericordia, e a farvi valorizzare quel miracolo d'amore e di dolore che è il divin Crocifisso.

Avete sentito qualche volta narrare un fatto dell'antico Testamento che corrisponde pienamente a ciò che avviene attualmente.

Gli Ebrei avevano trascurato la legge di Dio e avevano protestato contro di Lui, per cui il Signore mandò in mezzo ad essi dei serpenti velenosi. Chi veniva morsicato, moriva. Mosè si rivolse perciò a Dio chiedendo pietà. Rispose il Signore: "Fa un serpente di metallo e appendilo ad un'asta. Chiunque verrà morsicato e guarderà questo serpente, guarirà".

Figli, il mondo è pieno di ribelli e di ingrati, che, oltre a disubbidire a Dio, imprecano contro di Lui. Ecco che i demoni prendono dimora negli uomini e, come i serpenti del deserto, producono la morte delle anime. Che cosa si dovrà fare per liberarli da mali tanto gravi? Voi dovete, come Mosè, supplicare il Padre che abbia pietà di tutti coloro che il peccato avvelena.

Ed ecco, figli, che io vi addito il vero Salvatore, guardando e imitando il quale si può avere la salvezza. Il serpente di metallo, appeso all'asta, non era che la figura del mio Gesù, crocifisso e appeso all'albero della croce.

Io voglio che impariate a guardare, a baciare e ad amare Gesù in croce. Lo pensano troppo poco i cristiani! Alcuni ritengono che Egli non abbia sofferto, anche se inchiodato mani e piedi, e non vedono in Lui un maestro che insegna ad accettare l'umiliazione e il dolore con amore. Egli è l'Uomo-Dio che offre la sua vita per la salvezza di ciascuno, eppure il suo dono è trascurato. Si guarda con la massima indifferenza e freddezza la sua immagine, e non si scopre il suo amore infinito.

Quando sull'altare Gesù rinnova la sua crocifissione, è un momento solenne e grandioso. Si può assistere a questo fatto, che si rinnova ogni giorno e ad ogni istante, come assistettero i soldati, ridendo e scherzando. Si può essere attratti dalle cose esteriori e assecondare i dubbi, criticare, e non trovare in esso motivi di riconoscenza e di riflessione. Si può assistere alla santa Messa come nemici, se l'anima è in peccato mortale. Ma io vorrei vedere, in ciascuno di voi, me stessa, o Giovanni o la Maddalena.

La vista del Crocifisso nella Messa avviene solamente nella fede, ma io vorrei che ciascuno di voi fosse in grado di sostituirsi, per l'intensità dell'amore, a tutti coloro che non vedono nulla perché mancano di fede e d'amore. I vostri baci dovrebbero rappresentare il desiderio di unione e di donazione dell'anima a Cristo.

Ma come si può andare davanti a Lui a mani vuote, oppure andare a piagnucolare, sempre in cerca di consolazioni e di nuovi doni? Le umiliazioni che il mondo riserva a coloro che fanno del bene, sono la più pregiata offerta, che veramente serve a fondere i sacrifici dei miei figli con quello del Fratello maggiore. Figli, siate avidi di umiliazioni, perché vi santifica maggiormente un'umiliazione che non le lodi che vi possono pervenire da qualunque parte.

Quando qualche dolore vi pesa sul cuore e vedete l'impossibilità di toglierlo umanamente, affidatelo, assieme all'umiliazione che vi fa sentire degli inetti, al cuore del Crocifisso ferito dalla lancia! È una ferita meravigliosa, che può dare ospitalità a tutti gli uomini della terra.

Quando pensieri impuri o malvagi, quando tentazioni di sfiducia o di disperazione vi assalgono, affidate la vostra mente a quel capo coronato di spine!

Quando le vostre mani non sanno essere laboriose e generose nell'aiutare i fratelli, affidatevi a quelle mani santissime traforate dai chiodi! Vorrei che foste tutti con le mani bucate, per la generosità con cui date e per l'amore con cui compite le vostre azioni.

Quando i vostri piedi sono lenti, e vi sembra pesante la strada che dovete percorrere, non dimenticate che il mio Gesù conta i passi degli apostoli, di coloro che vanno a fare del bene e ad evangelizzare i poveri.

Quando le vostre parole vorrebbero essere mordaci, e vorreste scatenarvi con chi vi offende e con chi vi danneggia nell'onore, nella salute e nelle opere, ascoltate le parole che escono dalla bocca del Crocifisso, e abbiate sempre la forza di dire: "Padre, perdona!".

È una lezione d'amore e di dolore continua quella che parte dal Crocifisso! Ecco perché in ogni casa dovrebbe troneggiare, ed essere l'ispiratore di giustizia in ogni luogo dove il dolore richiede comprensione e carità. Ecco perché i magistrati, che esercitano la giustizia umana, devono essere guidati dalla giustizia divina.

Oh, se in tutti i luoghi pubblici fosse onorato Gesù, non già come un oggetto inutile appeso al muro, ma come l'ispiratore dell'amore e della carità pronta al sacrificio per il bene comune, quale vantaggio avrebbero tutti!

Almeno in questi giorni, date al Crocifisso baci e affetto! Offritegli i dolori vostri e di tutta l'umanità per la conversione degli uomini.

Figli, vi benedico tutti. Arrivederci!

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