Occorre riconoscersi peccatori

 


3 Aprile 1977

Figli diletti, sia pace a voi e grazia ed ogni bene! Ecco, sono qui, fedele al mio appuntamento, per dirvi quanto mi sta a cuore e ciò che desidero che voi facciate.

Sono la Madre vostra, Madre del Crocifisso. Ho conosciuto ed ho vissuto quelle sofferenze con cui il mio Figlio ha pagato la salvezza delle anime. So anche che la redenzione è un fatto sempre in atto, perché continua e si comunica a voi per mezzo di quei canali di grazia che sono i Sacramenti, raffigurati da quel sangue e quell'acqua che uscirono dal cuore di Cristo dopo che Longino lo ferì con una lancia.

Non posso perciò tacervi la mia preoccupazione per la salvezza di ognuno di voi e di tutte le anime sparse nel mondo. Voglio in questo momento indicarvi due cose importantissime, a cui dovete fare riferimento e che devono essere oggetto della vostra riflessione.

Occorre andare incontro al Signore per partecipare alla sua risurrezione. Occorre perciò riconoscersi peccatori, perché il Signore vi dia una mano, vi rialzi e vi conduca.

Mi potreste dire che voi non vi sentite tanto cattivi da dovervi umiliare, ma in questo caso dovrei rispondervi che la vostra preghiera è falsa, in quanto che mi avete ripetuto per ben centocinquanta volte che siete peccatori. Ma perché lo siete, e fino a quale punto? Anzitutto perché nel peccato siete stati concepiti, e perché senza l'aiuto di Dio ciascuno di voi sarebbe capace di compiere qualunque colpa.

Voi, alle volte, vi meravigliate delle malvagità compiute dai vostri fratelli. Anche il tradimento di Giuda e lo spergiuro di Pietro vi sembrano, ed in realtà lo sono, cose gravissime. Eppure, se il Signore non vi tenesse una mano sul capo, se Egli non avesse cosparso il vostro cammino di innumerevoli aiuti e grazie anche straordinarie, chissà quanti Giuda e quanti Pietro ci sarebbero!

In realtà, provate a considerare perché qualche volta siete caduti in peccati mortali! Forse, per ancora meno di trenta denari, avete venduto la grazia del Signore. Per meno di una servetta, vi siete lasciati vincere dal rispetto umano e vi siete dimostrati diversi da quel che siete.

Ma voglio anche pensare che finora voi abbiate conservato l'innocenza battesimale. Ebbene, chi vi assicura che rimarrete fedeli fino alla morte? Non sono caduti i cedri del Libano? Non hanno peccato coloro che Dio aveva scelti come pionieri e come eletti del suo popolo? Non è caduto Davide, Salomone con tutta la sua sapienza, e Sansone con tutta la sua forza? E lungo il corso dei secoli, non avete visto persone dotate di grandi doni, divenire eretiche e trascinare altri al male?

Anche oggi potete osservare la Chiesa ed il mondo. Quanti sacerdoti, scelti da Dio per portare al mondo la verità, sono passati all'altra sponda e seminano errore ed immoralità! Nessuno può essere sicuro di sé, poiché la fragilità umana è così grande che, quando gli uomini si sentono sicuri, proprio allora sono lì lì per cadere. Chi poi si crede senza peccati, pecca già in cuor suo di superbia, per cui è colpevole davanti a Dio.

Stando così le cose, non avete, figli miei, che da battervi il petto e, riconoscendovi tanto poveri, dovete rivolgervi a Colui che è la fonte d'ogni bene. Compiuto questo primo passo, ecco che si presenta a voi il mio Gesù che, gradendo i vostri sentimenti, vuole da voi docilità e disponibilità per potervi arricchire.

Che cosa chiederete? Che cosa vi donerà il Figlio di Dio? Ecco, figli, vi darà il suo amore e la sua misericordia. La misericordia è perdono, è pace, è grazia. Occorre che voi abbiate ad accoglierla.

Osservate, figli, ciò che avviene quando il sole splende nel cielo. C'è chi spalanca le finestre e le porte e lo lascia entrare, e ci sono coloro che non amano la luce e chiudono ermeticamente ogni fessura. Vogliono rimanere al buio. Così è per le anime. Se volete accogliere luce, grazia e perdono, aprite l'anima vostra al Sole divino, a Gesù, che viene a voi con la sua bontà e generosità infinita.

I Sacramenti che riceverete in questi giorni, devono portarvi un effluvio di grazia e di grazie. Dipende da voi il saperle accogliere. Gesù vi porta il suo amore; voi, dategli il vostro! Non siate anime grette che fanno troppi calcoli per sapere fin dove possono arrivare! Se mi domandate fino a che punto dovete amare, io vi rispondo che dovete amare senza misura.

Dovete poi essere sicuri che non sono mai vane le vostre offerte. Possono essere nascoste, piccole o grandi, ma non sono mai inutili. Le anime generose, che sanno dare tutto, sono care al mio cuore e molto di più al cuore di Dio, che ripaga al cento per uno, riempiendo i cuori umani di quell'amore infinito di cui è la sorgente.

Amate, figli, e donatevi senza mettere confini e senza dubitare. Chi ama è in Dio, e Dio in lui.

Se volete un esempio, tratto dal Vangelo, per dimostrarvi quanto è importante il dolore dei peccati e il riconoscersi peccatori, guardate la Maddalena. Gesù entrò nella sua casa ed ella si buttò ai suoi piedi, e sparse lacrime e unguento sui suoi piedi. Era un riconoscersi peccatrice, e Gesù disse che questa azione sarebbe stata ricordata per tutti i secoli. Vedete fino a che punto perdona e ama.

Ma, se volete un altro esempio tratto dalla festa di oggi, vedete uomini, donne e fanciulli andare incontro a Gesù, agitando palme e posando i propri mantelli sul terreno, al suo passaggio. Ecco la disponibilità delle anime e il modo per conquistare la pace. Purtroppo, l'incostanza umana è grande, e quella stessa folla che l'aveva applaudito, dopo pochi giorni l'avrebbe insultato e barbaramente ucciso. Non fidatevi perciò di voi stessi, ma abbandonatevi a me che voglio dirigere la vostra vita.

Figli, vi benedico e vi auguro una buona e santa Pasqua. Arrivederci! Credete al mio amore per voi e al mio desiderio della vostra santità.

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