È grande il nome di Gesù


4 Gennaio 1977

Figli diletti, eccomi qui col mio Gesù! Desidero farvi apprezzare il suo nome, cosicché ne sentiate tutta la dolcezza e la santità.

Gesù significa Salvatore, ed ogni anima deve sentirlo tale. Egli, il mio Figlio, gode di essere interposto nelle vostre necessità e di fare parte della vostra vita.

Il nome di Gesù è simbolo di dolcezza e d'amore. Quando nel cielo si pronuncia questo nome santissimo, gli angeli ed i santi s'inchinano davanti al Figlio di Dio e lo salutano loro Re. Nel purgatorio, il nome di Gesù dona refrigerio alle anime. Solo nell'inferno questo nome è odiato e bestemmiato.

Ma nel mondo che avviene? C'è chi nomina Gesù come intercalare, senza rispetto e senza amore; c'è chi impreca contro di lui, lo maledice o lo nomina per superstizione, come fosse un santone qualsiasi.

Io desidero farvi comprendere quanto sia prezioso questo nome. Io chiamavo ed invocavo il mio Gesù con tenerezza infinita. Lo chiamavo quand'era vicino e quando la sua missione lo portava lontano. Mi si allargava il cuore nel nominarlo, e sentivo farsi miei i suoi desideri ed affetti.

Quando lo smarrii a Gerusalemme e per tre giorni lo cercai, questo nome benedetto suonava sulle mie labbra e nel mio cuore come un lamento e come un grido angoscioso. Quando le inevitabili incomprensioni della sua vita pubblica gli davano dolore, io pronunciavo il suo nome con tanto amore da fargli dimenticare ogni offesa ed ogni sofferenza. Al suo nome dolcissimo raccomandavo i malati e i peccatori.

Disse un giorno Gesù: "Tutto ciò che chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve lo concederà". L'invocazione del suo nome dovrebbe essere abituale sulla bocca del cristiano. "Finora non avete ancora pregato nel mio nome", diceva ancora Gesù agli apostoli. Essi si lamentavano di non saper compiere quelle opere che Gesù li invitava a fare.

Figli, non è forse così anche per molti cristiani che frequentano la chiesa? Vorrebbero fare tutto da sé, e le opere non si compiono e il bene rimane come arenato. Manca il nome di Gesù, che ha un potere immenso per portare a compimento la volontà di Dio.

È grande il nome di Gesù: vale a placare il Padre e ad ottenere misericordia per tutti. C'è chi, titubante e timoroso dei giudizi di Dio, dubita del suo perdono; eppure nel nome di Gesù avviene il perdono dei peccati. Egli li perdonò durante la sua vita mortale, li perdonò dall'alto della croce, e non solo al buon ladrone, ma anche ai suoi crocifissori, e li perdona continuamente alle anime pentite, che detestano i propri peccati davanti al confessore. Il suo nome suona misericordia, bontà e amore.

Figli, il più grave torto che si possa fare a Gesù è quello di disperare della propria salvezza. È Lui il Salvatore e, se l'uomo non può far conto dei propri meriti per avere perdono e salvezza, c'è Lui, il tesoriere che paga, anche se richiede che si esponga a quanto ammonta il proprio debito e umilmente si riconosca la propria impossibilità di pagare.

Qualche volta il cumulo di grazie che ricevete, dovrebbe farvi tremare per le responsabilità che avete. Ecco il momento giusto: offrite al Padre, Gesù e, nel suo nome e per i suoi meriti, date a Lui un segno di gratitudine e di riconoscenza infinita.

Altre volte vorreste ottenere grazie d'ogni genere e vi sentite immeritevoli. È una grande cosa conoscere la propria indegnità. Ma c'è Colui che supplica per voi, c'è il nome di Gesù! Oh, lo seppe adoperare Pietro, quando al paralitico che stava alla porta del tempio, disse: "Io non ho né oro né argento, ma ti do tutto quello che ho; nel nome di Gesù ti dico: alzati e cammina". Ed egli s'alzò e camminò!

Voglio che questa fede animi le vostre richieste. I vostri figli, i vostri parenti, conoscenti ed amici, sono purtroppo molte volte paralitici nello spirito e nel corpo. La loro inerzia spirituale li rende incapaci di muoversi, di fare il bene, di compiere i loro doveri. Oh, ditelo ogni giorno con fede: Nel nome di Gesù, Padre, risanali!

Non avete nulla da dare, le vostre parole non sono ascoltate, le vostre lacrime non viste? Che dovete fare? Sì, figli, avete il nome di Gesù, che dovete invocare con fede e con sicurezza di essere esauditi.

Quando la malattia o il dolore tentano di togliervi la serenità, dite con dolcezza e con amore: "Gesù, Gesù, ti amo"! Vedrete come ritornare la primavera, rifiorire nuovi sentimenti, e tanta fiducia rinnoverà le vostre forze.

I santi capirono la forza e la potenza di questo nome, e sentirono il dovere ed il bisogno di riparare quelle bestemmie che, come lance, feriscono il cuore di Gesù. Il loro atto d'amore, pronunciato ed emesso nell'invocazione del nome di Gesù, dava a Lui consolazione e riparazione. Sia così anche per voi.

Unitevi a me, figli. Chiamate Gesù in tutte le difficoltà. Ditegli: "Gesù, amore infinito del Padre; Gesù, che l'amore dello Spirito Santo portò sulla terra; Gesù, che Maria ha stretto al suo cuore, e che hai formato la sua gioia e quella delle anime predestinate; noi ti amiamo, ti salutiamo, ti adoriamo, t'invochiamo e ti diamo riparazione". Valga questa invocazione ad ottenervi ogni grazia.

Figli, vi benedico coi malati che mi avete raccomandato.

Benedico le religiose presenti e vi do il saluto e l'abbraccio della vostra santa fondatrice. Pregatela, ed il suo aiuto sarà anche più intenso.

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