Le virtù dei piccoli

 30 Gennaio 1977

Figli diletti, la pace e la grazia siano in voi e vi aiutino a vivere santamente questa vita mortale per meritarvi di vivere eternamente nella gloria.

Sono la Mamma vostra, sempre desiderosa d'intrattenermi con voi, per farvi gustare quella gioia che le anime elette godono comunicando col cielo.

Oggi ripeto a voi l'invito che Gesù rivolse ai suoi discepoli durante la sua predicazione: "Siate piccoli, se volete essere nel numero di coloro che entreranno nel regno dei cieli". E siccome i bambini godono la predilezione non solo di Dio, ma anche la mia, io vi indico tre virtù che i bambini buoni possiedono, perché abbiate ad imitarli: la semplicità, la generosità e la fede.

Seguitemi un istante, e capirete quanto sia necessario possedere queste virtù, se non si vuole fare della propria vita un tormento per sé e per gli altri.

Anzitutto la semplicità desidero che possediate, per cui la vostra vita non diventa intricata e difficile da vivere, ma piana e, direi, deliziosa. Notate che cosa fanno i bambini nella loro semplicità: gustano, ammirano e ringraziano anche per delle piccole cose che forse ai grandi sfuggono, e mentre tutto serve a loro ed è motivo di gioia, dimenticano presto ciò che ha recato ad essi dolore. La semplicità li rende pronti non solo a dimenticare e a perdonare le sgarberie o le offese ricevute, ma anche ad usare gentilezze e premure alle stesse persone che non sono state garbate con loro.

Penso che in questo campo avrete da imparare molto, poiché gli adulti sono troppo facili a complicare la vita, già per sé stessa tanto difficile, e non esitano a legarsi al dito ogni parola e ogni offesa, che ingrandiscono pensando e ripensando.

La semplicità vi rende spontanei nel fare il bene, pronti ad intervenire per dire i vostri pensieri, e vi guadagna la simpatia di molti, dopo quella della vostra Mamma celeste, anche se alcuni approfittano di questa virtù per avere il sopravvento sui semplici.

Non voglio però che scambiate la semplicità con la faciloneria, poiché la semplicità non esclude la riflessione e il ragionamento basato sulla verità e sulla giustizia. "Siate semplici come colombe", diceva Gesù, ma aggiungeva: "Siate astuti come serpenti"; vale a dire che dovete guardare alla luce del sole quel bene che dovete fare, non temere, non vergognarvi e non avere rispetto umano, ma dovete anche essere guardinghi per non incappare in coloro che, approfittando di voi, potrebbero indurvi al male.

Siate spontanei nel vostro agire, e lasciate che il cuore manifesti la sua bontà anche attraverso quella generosità che deve dominarvi, se non volete lasciar entrare l'egoismo che è la rovina delle anime e dell'umanità.

Essere generosi non è solamente fare un'elemosina abbondante, ma saper rinunciare a qualche cosa con sacrificio, anche quando si vorrebbe trovare un motivo per non privarsene. I generosi sono coloro che trovano sempre il modo di scoprire i bisogni altrui, e che non badano a sacrifici pur di compiere verso i fratelli quegli atti di bontà che li rendono contenti.

La generosità è una virtù che deve riguardare in modo speciale il vostro comportamento verso Dio. Egli vi dona a piene mani favori e grazie a non finire. Resta un dovere di corrispondere con uguale generosità.

Il mondo difficilmente riconosce ciò che Dio elargisce alle sue creature. Se tutto va bene, pensa che la propria intelligenza e operosità hanno creato le opere. Se crescono nei giardini fiori profumati, il giardiniere non pensa di aver ricevuto la benefica acqua, il sole fecondo e la terra adatta per farli crescere. Oh, no! penserà che la sua opera ha fatto tutto e naturalmente non ringrazia. Quando una mamma mette sulla tavola il buon pane saporito, forse pensa che esso è un dono del cielo?

Quanto sono rare le persone che sanno risalire dalla terra al cielo con la stessa generosità con cui da Dio vengono ricolmate di doni! Ma anche e soprattutto nel campo spirituale, quante grazie! Quante volte è arrivato il sangue di Gesù ad irrorare le anime vostre, liberandole da ogni colpa! Quanti inviti a partecipare alla mensa, dove il Pane della Mamma diventa vostro alimento!

Non finirei mai di dirvi: siate grati al Signore, e non lasciatevi vincere da quella tiepidezza che vi porterebbe all'insofferenza ed all'insoddisfazione. Sappiate capire i doni di Dio, accettarli ringraziando e usarli bene.

Il dono più grande di cui dovrete rendere conto è il dono della fede. Quanti avrebbero apprezzato anche meglio di voi questo dono, e ne furono privati! Siate grati al Signore e, come fanno i bambini quando ricevono un dono, mostrate la vostra gioia per il dono della fede e testimoniatela. Essa è quella luce che non dovete mettere sotto il moggio, è un dono che deve risplendere perché anche altri siano illuminati.

Che fanno i bambini quando ricevono un dono? Lo mostrano ad altri, ma ne sono anche gelosi perché non vogliono che sia rovinato o che ne vengano privati.

La fede è il dono da mostrare con una vita conforme, ma va anche custodita. Ha detto bene la vostra mamma spirituale: "Siate prudenti, perché vi sono molti lupi vestiti d'agnello, lupi rapaci che non possono che danneggiarvi spiritualmente e materialmente! ".

Siate buoni, ma siate attenti a fuggire quell'ondata diabolica che ha l'aspetto di bene e invece è male. Io vi aiuto a distinguere, ma, se venite a questa scuola, vi assicuro che le lezioni saranno tutte improntate sulle verità eterne e sull'obbedienza alla Chiesa. Così non troverete pericoli.

Vi benedico ad uno ad uno, figli, e vi dico tutto il mio amore.


 

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