Gesù è l'agnello di Dio

 


15 Gennaio 1978

Figli diletti, a me tanto cari, siate benedetti per tutto ciò che avete fatto, che fate e che farete, per rendere al mio Figlio e a me quell'onore che torna sempre a vostro vantaggio. Io desidero che sempre più e sempre meglio abbiate a compiere quegli atti di culto che a Gesù, come Figlio di Dio, e a me, come Madre sua, sono dovuti, perché da quanto voi fate ne deriva quella protezione e quell'aiuto che vi fa crescere in sapienza e grazia.

Vi necessita la sapienza, figli, e nessuno di voi la può possedere o può darsela se non la riceve dall'alto. Quanto ricevete in questo luogo è destinato a farvi acquistare la sapienza che, per mezzo della preghiera, vi viene donata. Come se volete attingere acqua, voi vi premunite del recipiente in cui metterla, così se volete riempirvi di sapienza, che è come dire di luce divina, dovete predisporre i vostri cuori e le vostre menti per accoglierla. Disponete i vostri cuori con un vivo desiderio di bene e le vostre menti con sentimenti di umiltà, perché la luce, la sapienza, sia abbondante!

Sì, avete tutti bisogno di questo dono dello Spirito Santo, ed io ve l'ottengo e vi faccio depositari, perché a vostra volta possiate comunicarlo agli altri e rendere coscienti tutti del grande dono.

La sapienza non esige la cultura, non è un monopolio di alcuni. Provate a pensare a certe vostre mamme che forse non sapevano reggere la penna; eppure, quali ragionamenti e quali consigli sapevano dare! Parevano sapienti, non in lettere, ma conoscevano bene la lettera delle lettere, cioè la sacra Scrittura nel suo contenuto e la sapevano mettere in pratica a puntino.

Chiedete la sapienza al Signore per capire i suoi desideri e per saper fare la sua volontà, anche quando costa sacrificio ed è contraria alla vostra.

Oggi permettetemi di presentarvi il mio Gesù, che io dolcemente chiamavo "mio agnellino", veramente come tale! Già le profezie lo presentavano come l'Agnello che doveva essere condotto al macello. Egli infatti subì una morte crudele, a cui si sottopose ubbidiente e per amore. Ma che cosa doveva fare questo Agnello, meraviglioso nella sua dolcezza e nella sua bontà, che poteva dire a tutti gli uomini di tutti i tempi: "Imparate da me!"? Egli doveva togliere i peccati del mondo. Così aveva detto Giovanni Battista, additandolo alle turbe che andavano da lui per essere battezzate.

Gesù è l'Agnello che, con la sua vita, passione e morte, cancella il peccato del mondo. Con quale amore si dovrebbe invocarlo così! Con quanta riconoscenza, fiducia e speranza si dovrebbe ringraziarlo e chiedergli di rendere sempre più efficace la sua azione!

Veramente difettano questi sentimenti, perché non si ha una cognizione esatta del peccato, e perché tutti si ritengono o giusti o giustificati. Solitamente infatti, quando un'anima pecca, non attribuisce a sé stessa la colpa. Forse accuserà l'ambiente, gli amici, le situazioni che hanno reso necessario un determinato comportamento. Difficilmente si vede nella luce di Dio il male compiuto e le radici da cui proviene. Ecco perché quel candido Agnellino, che a Natale ha cominciato a vivere e a morire per gli uomini, viene spesso dimenticato e s'ignora il suo sacrificio d'amore.

Certamente, il peccato, già grave per sé stesso poiché è una disubbidienza alla Legge d'amore, da Gesù stesso perfezionata nel mondo, diventa anche più grave se si pensa che quell'Agnello è Figlio di Dio. Ma quale responsabilità per coloro che non vogliono riconoscere il male, lo giustificano e lo legalizzano, dando ad esso la più ampia diffusione, mentre non tengono conto dell'immolazione del mio Figlio, che continua ad offrire sé stesso per espiare e per ristabilire legami d'amicizia fra Dio e l'uomo!

Ma vi voglio suggerire un altro pensiero che deve darvi luce e sapienza. Ogni cristiano è strettamente legato a Gesù, così da divenire come Lui sacerdozio regale. Ogni cristiano ha perciò un incarico: immolare la vittima e compartecipare a questa immolazione. Ma come avverranno queste azioni che superano la possibilità umana?

Figli, c'è un'azione divina che ad ogni momento si compie nel mondo. È l'immolazione dell'Agnello! È la santa Messa, che rinnova misticamente, ma realmente, il suo sacrificio. Oh, come vorrei farvi capire il valore infinito di questa immolazione, che raggiunge tutti gli uomini nei punti più estremi della terra! Voglio anzi dirvi che raggiunge cielo e terra, tutto il creato.

Se la vostra immolazione, cioè il sacrificio della vostra vita per sé stessa può valere pochissimo, ed anche essere nulla, inserita in quel magnifico dono di Gesù al Padre assume un valore infinito, al cui confronto nulla resiste e da nessuna cosa viene superata.

Figli, la sapienza increata è Gesù stesso, di cui io sono Madre. Voglia, il Padre, mettervi nel cuore un desiderio d'infinito, e voglia fare d'ogni Messa, a cui assisterete per l'avvenire, un eccelso dono a Dio che porti aiuto e grazia a tutta l'umanità anche per mezzo vostro.

Ora vi benedico tutti. Figli, vi voglio tanto bene e nessuno mi è sconosciuto. Alle mamme in attesa, la mia assistenza. Ai bambini, la mia protezione. A tutti, un affettuoso bacio. A quei genitori che piangono per il cattivo comportamento dei figli, la promessa che, per mezzo della Messa e del rosario, otterranno la loro salvezza.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alimentate la lampada della vostra vita

L'uomo non può bastare a se stesso

Siate generosi nel sacrificio